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Rassegna stampa - "Writers", Vandali o artisti?

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Messaggio  Lidia 27.10.07 15:07

Eccomi qui...ad inaugurare questo spazio e sperare che diventi luogo di scambio di commenti ma anche di proposte, di partecipazione attiva e riflessione su temi all'ordine del giorno e non.
L'etichetta ce la siamo data: "Rassegna stampa e media", informale, non tradizionale...ora viene il resto: la sostanza e il contenuto da dare a questo "involucro".
Non mi resta che lanciare la prima discussione, dare il benvenuto a quanti condivideranno questo spazio virtuale con noi e...passare la parola ed Elisabetta e Dario, gli altri due "moderatori".
Ciao a tutti
Lidia

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Messaggio  Lidia 27.10.07 15:44

Vandali o artisti?
Graffiti, in città
vince il fai da te



Tema Caldo Vandalismo che insozza o forma d'arte? I writers sono diventati un tema di discussione anche per il governo, ma in mancanza di regole e pene certe ogni città risponde a modo suo, tollerando, reprimendo e a volte premiando.


TORINO - L'ultimo caso ieri a Ventimiglia, dove una delegazione di 25 ragazzi ha ottenuto dal sindaco uno spazio per i propri graffiti e in cambio pulirà i muri dei palazzi che aveva già "sporcato". Da Torino a Bologna da Milano a Napoli la bomboletta è un tema caldo nelle città italiane. Solo Milano nel 2007 spenderà oltre 9milioni di euro per pulire 7mila stabili coperti dai graffiti. In Italia ogni anno anno vengono spesi in media 60 milioni di euro.
Denunce e arresti
A Napoli un 18enne ha immortalato il suo amore sui muri dell'università ed è stato denunciato per danneggiamento. È andata peggio a due anarchici di Bologna che sono stati condannati a 10 mesi di carcere per aver tracciato scritte sui muri di Strada Maggiore. Ma trovare i "colpevoli", spesso in azione di notte, non è sempre facile.
Diverse misure
Alcuni sindaci chiedono interventi dissuasivi, come i lavori socialmente utili. Una nuova proposta parla di "schedatura" dei ragazzi minorenni che comprano bombolette spray. Intanto a Milano l'assessore alla cultura Vittorio Sgarbi si è opposto alla cancellazione - decisa dal sindaco Moratti - di un murales che ricorda un giovane dei centri sociali, ucciso anni fa.
Muri legali
Sono molte le città che hanno concesso ai writers degli spazi legali dove esprimersi: Torino, Firenze, Trento, Lucca, Rimini e Monza. Roma ha lanciato di recente il progetto Cromiae: a disposizione dei giovani writers 8mila metri quadrati di "muri legali", sui quali disegnare.
Pugno duro
Il sindaco di Bologna Sergio Cofferati ha scelto invece il pugno duro. Per chi verrà colto in flagranza di reato scatterà una multa fino a mille euro e nei casi più gravi la reclusione fino a un anno, applicando alla lettera la legge

Fonte: quotidiano gratuito CITY.


Graffiti. Sembrerebbe un argomento "frivolo" e invece non lo è. Basti pensare che il tema ha trovato spazio anche nell'agenda del Consiglio dei Ministri che ha inserito i Graffiti nel "pacchetto sicurezza" ed ora se ne attende l'aprrovazione.
Ma, neanche a dirlo, anche su questo non si è trovato un accordo tra i politici, soprattutto relativamente all'entità della pena prevista per questo reato.
Ma torniamo alla domanda iniziale...i graffiti possono essere considerati "arte"? io risponderei che i confini dell'arte sono talmente soggetti a variazione, a seconda dei tempi e delle correnti culturali dominanti, che è difficile stabilire con precisione come considerarli.
Basti pensare che Basquiat ed Haring, due dei più grandi artisti di fine secolo, nascono come graffitari e le loro opere valgono ora milioni di euro.
Certo è che arte o non arte, è sicuramente da condannare qualunque attività che non si dia alcuna regola.
Mitja "Verbo" Bombardieri, writer co-fodatore di Italianstreetart.org, intervistato da un giornalista di City, ha indviduato le radici del problema nella scarsa comunicazione tra politica e giovani e soprattutto nella scarsa capacità, da parte dei politici, di utilizzare canali che vadano oltre la "repressione" del fenomeno.
E sul progetto di istituire dei muri legali che possano diventare "campo d'azione" dei Writers, ribadisce: "Gli spazi pubblici per dipingere non devono diventare la scusa per coprire scelte urbanistiche degradate e degrandanti. Bisogna parlarne insieme, writers ed istituzioni".

La questione non è quindi così semplice ma forse non bisognerebbe mai perdere di vista la consapevolezza che quando la politica attua linee inflessibili e repressive, non si ottengono mai gli esiti sperati.
Occorre quindi in parte che la politica scenda dal suo piedistallo quasi anacronistico per adattarsi ai fenomeni contemporanei che, graditi o no, esistono e vanno affrontati seriamente e con strumenti di soluzione innovativi.
L'obiettivo più ambizioso da seguire sarebbe, come sempre, quello di incanalare in forme costruttive anche quei fenomeni che sembrano solamente negativi.
Un esempio in questo senso viene dal comune di Benvento che affida i muri di una sua via alla fantasia di alcuni graffitari nell'ambito di una kermesse in programa dal 26 al 28 Novembre, durante la quale ci sarà anche un dibattito tra cittadini e Writers.
Un modello da seguire?

Ciao a tutti
Lidia

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Messaggio  enrica tedeschi 28.10.07 17:15

Certo, secondo me, Benevento è da imitare. Anche in sociologia si studiano i graffiti, sia dal punto di vista della sociologia visuale che da quello della sociologia urbana. Si tratta di processi culturali importanti, che certo debbono sottostare a qualche regola (come tutto a questo mondo) ma che non vanno repressi.
Purtroppo il circolo vizioso sta nel fatto che, una volta repressi, questi fenomeni attivano un conflitto che spesso degenera. Alcuni writers sono artisti in cerca di ispirazione (e la cercano sul territorio), altri appartengono a contro-culture che vivono il loro gesto come aggressivo nei confronti della società. Ma certo anche la società è aggressiva con loro.
ET

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